Andamento Euribor

Andamento Euribor fino al 2022

 

EURIBOR FINO A – 0,38%

Il 21 luglio scorso si è tenuto l'ultimo incontro del Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea, durante il quale sono state discusse alcune misure per rendere più stabile l'economia dei Paesi dell'Eurozona e accelerare la ripresa economica.

Come previsto dagli esperti di settore, la Bce lascerà a zero il tasso di interesse per le operazioni di rifinanziamento delle banche europee presso la Banca Centrale. Il Presidente della Bce Mario Draghi ha inoltre commentato che i tassi di riferimento rimarranno "a livello attuale o inferiore per un prolungato periodo di tempo".

Le affermazioni di Draghi sono state confermate anche dalle previsioni degli analisti sulla base dei tassi futures. L'Euribor a 3 mesi potrebbe scendere ancora alla fine del 2016, per arrivare a -0,38% entro la fine del prossimo anno. Non sono previsti rialzi rispetto a questa che dovrebbe essere la soglia negativa definitiva per questo indice per tutto il 2019 e il 2020. Nel 2021 l'Euribor comincerà lentamente la sua risalita verso lo zero, per arrivare a quota 0,40 solamente nel 2022.


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I VANTAGGI PER IL MUTUO VARIABILE

Ottime notizie quindi per chi si accinge a contrarre un mutuo a tasso variabile, dato che potrà contare su un Euribor negativo almeno per i primi cinque anni di rimborso che rappresentano di fatto quelli in cui i rialzi dei tassi incidono di più, per due motivi:

•         il debito residuo, su cui gli interessi vengono calcolati, è ancora molto consistente. Un aumento dei tassi di interesse nei primi cinque anni si traduce in un aumento del costo globale del mutuo anche nei piani di ammortamento a rata costante, dove invece di incidere sull'importo della rata va ad incidere sulla durata del piano di ammortamento. La rata costante, però, ha il vantaggio di non pesare eccessivamente sul budget familiare nei primi anni del mutuo, che sono quelli in cui di norma si debbono affrontare anche le altre spese connesse all'acquisto dell'abitazione;

•         l'inflazione, che riduce nel tempo il potere d'acquisto della moneta - almeno nei periodi di crescita economica - diminuisce anche l'impatto della rata del mutuo sul budget familiare.

L'ottimismo di Draghi pare confermato dall'andamento reale dell'Euribor a 3 mesi, che al momento ha toccato quota -0,30% segnando un nuovo minimo storico.

 

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