Attualmente la maggior parte dei mutui a tasso variabile erogati dalle banche sono indicizzati al tasso EURIBOR e solo in minima parte (1%) al tasso BCE.
Se è vero che il tasso EURIBOR a 1 e a 3 mesi (0,69% -1,11%) è attualmente più basso di quello BCE (1,25%) occorre tenere però presente che è molto più volatile rispetto al tasso BCE ed ha raggiunto nel 2008 la soglia del 5,28%.
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Proprio per questo motivo e per mettere in condizione le famiglie di proteggersi, per quanto possibile, da eventuali rialzi del parametro di indicizzazione, il decreto anticrisi del 2008 obbligava gli istituti di credito a proporre alla propria clientela mutui a tasso variabile indicizzati sia al tasso EURIBOR che a quello BCE.
In effetti le Banche propongono entrambi i prodotti ma di fatto rendono al momento meno convenienti quelli indicizzati al tasso BCE applicando spread (quota fissa da aggiungere al parametro di riferimento) più alti rispetto agli altri.