tasso fisso o variabile ?

Mutuo 2017 a tasso fisso o variabile? 

TASSO FISSO O VARIABILE, QUALE CONVIENE ?


Chi stipula un mutuo nel 2017 dovrebbe puntare su un mutuo a tasso fisso o variabile? 


Quasi tutti i grandi gruppi bancari italiani puntano sul tasso fisso con politiche di sconti sugli spread, che non sembrano risentire neppure del leggero rialzo dell'EurIrs.
Il tasso variabile ai minimi storici, del resto, non attira molto le famiglie italiane, tradizionalmente avverse al rischio.

Il risultato è che nel giro di due anni si è passati da una netta prevalenza di mutui a tasso variabile (79% del totale) ad una netta prevalenza dei mutui a tasso fisso (61% del totale; dati Abi maggio 2016).


I nuovi mutui a tasso fisso sono vantaggiosi anche perchè spesso offrono una certa flessibilità nel pagamento delle rate e permettono di "congelare" i tassi ai minimi storici in vista di un futuro rialzo dei tassi.

 

Inoltre, l'introduzione nei nuovi contratti di mutuo della clausola floor, che pone il limite minimo del tasso a 0, ha ulteriormente ridotto la forbice tra tasso fisso e variabile. A luglio 2017 l'EurIrs a 10 anni è a 0,82, mentre l'Euribor a 3 mesi è a -0,33, che passa a zero nei mutui con limite minimo di tasso.

Gli spread scontati sui mutui a tasso fisso, però, finiscono per rendere fisso e variabile ugualmente appetibili.

 

 

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PREVISIONI E CONSIGLI

 

Cosa dicono le previsioni per i tassi per i prossimi cinque anni? Per prevedere l'andamento dei tassi gli esperti di settore analizzano l'andamento dei futures (impegni di acquisto o vendita a scadenza) su Euribor, Eurirs e BCE.
Le previsioni sull’ Euribor indicano che tornerà in territorio positivo verso il 2019, il che ricalca le rassicurazioni del presidente della BCE Mario Draghi sul fatto che i tassi dovrebbero rimanere bassi a lungo. Gli operatori di settore hanno recentemente ritoccato le previsioni sull'EurIrs, che ha cominciato la sua corsa al rialzo prima del previsto per effetto dell'aumento dell'inflazione nella zona Euro.


Rimangono alcune differenze tra mutuo a tasso fisso e variabile che facilitano la scelta. Tre sono le variabili da tenere in considerazione nella scelta:


●    durata del mutuo
●    spread
●    loan to value (proporzione tra quota capitale erogata e valore dell'immobile da perizia).

 

I mutui di breve durata, come quelli per ristrutturazione/efficientamento energetico o le surroghe, beneficeranno di più del tasso fisso che, come abbiamo visto, è abbastanza prevedibile nel breve periodo.

Per i mutui ventennali o trentennali meglio cogliere al volo l'occasione degli spread scontati sul fisso e "congelare" i tassi attuali, molto convenienti.

I mutui entro il 50% del loan to value potrebbero anche qui beneficiare del fisso, specie dei prodotti a pricing differenziato che offrono spread scontati per i finanziamenti con ltv basso.

I mutui con "switch", come Mutuo Valore Italia di Unicredit, sono ottimi per chi vuole poter seguire l'andamento dei tassi scegliendo periodicamente la formula più conveniente. Ad esempio Mutuo Valore Italia Più permette di passare da tasso fisso a variabile ogni 2,5 o 10 anni.

 

 

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