Dimostrare di essere conviventi da almeno due anni è il requisito fondamentale per ottenere, ad esempio, il diritto di subentrare nel contratto di affitto.
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-Coppie di fatto
La necessità di avere un mutuo cointestato riguarda innanzitutto il reddito, che si somma se i richiedenti sono due, permettendo di ottenere un finanziamento di importo maggiore.
La maggior parte degli istituti bancari non pone obiezioni alla concessione di un mutuo cointestato ai non sposati, in particolare alle giovani coppie che, addirittura, possono godere della garanzia statale al 50% sul mutuo concessa dal Fondo di Garanzia Prima Casa.
Per dimostrare la convivenza è necessario che i due membri della coppia siano sul medesimo stato di famiglia, da richiedere all’anagrafe del Comune di residenza.
-Detrazione degli interessi
Uno dei due membri della coppia potrebbe non avere un contratto di lavoro che permette di ottenere la detrazione fiscale al 19% degli interessi passivi sul mutuo.
In caso di mutuo cointestato ad entrambi i coniugi di cui uno è fiscalmente a carico dell'altro, il coniuge che percepisce reddito può detrarre entrambe le quote.
Prima della legge Cirinnà questo meccanismo non era applicabile alle coppie di fatto, per cui solo chi percepiva reddito poteva detrarre la sua quota di interessi passivi.
Oggi questo è possibile con un vantaggio economico per entrambi i richiedenti
Spesso si sceglie di avere un mutuo cointestato e la casa no: in questo caso chi non è intestatario dell’immobile purtroppo perderà il diritto alla detrazione fiscale.
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