Siete liberi professionisti in possesso di partita IVA e vorreste richiedere un mutuo?
Bene, oggi si può!
Come è noto, negli ultimi anni il tanto ambito posto fisso è andato quasi scomparendo, mentre si sono moltiplicati i lavoratori precari, costretti ad assumersi tutti i rischi connessi alla loro attività professionale e per di più gravati da un regime fiscale più pesante.
La buona notizia è che le banche, per adeguarsi a questa nuova situazione socio-economica, hanno iniziato a concedere mutui anche ai possessori di partita IVA.
Fino a qualche tempo fa le parole mutuo e lavoratore autonomo non collimavano poiché tra i principali requisiti per ottenere un mutuo era richiesta un'entrata mensile fissa e certa, ovvero uno stipendio da lavoratore dipendente. Oggi, invece, gli istituti di credito richiedono all'aspirante mutuatario, anche precario con partita IVA, principalmente un buon reddito complessivo.
Molto spesso, infatti, i liberi professionisti non hanno a disposizione il denaro mese per mese; per questo motivo molte banche sono disposte a concordare, ove richiesto, un pagamento delle rate del mutuo trimestrale o addirittura semestrale.
Come abbiamo visto, che sia per l'acquisto della prima casa o per l'ampliamento della propria attività commerciale nel caso di un imprenditore, la richiesta di mutuo da parte di un titolare di partita IVA è, di norma, ben accetta dagli istituti di credito una volta verificata l’esistenza di regolari introiti che possano garantire la restituzione del fido.
Se sei un lavoratore autonomo in cerca di un mutuo, oltre al fattore reddito, che verrà accertato mediante le ultime due dichiarazioni dei redditi (modelli UNICO) e gli estratti conto bancari, può esserti utile fare richiesta al Confidi, il Consorzio di Garanzia Collettiva Fidi che, a fronte del versamento di una quota di adesione, interverrà nei rapporti con la banca fornendo una garanzia aggiuntiva che, solitamente, ammonta al 50% dell'importo del finanziamento concesso. Come avrai già intuito, l’entrata in gioco del Confidi faciliterà in modo considerevole l’accesso ai finanziamenti, pertanto ti consiglio vivamente di tentare questa via.
In generale ti suggerisco di mettere in campo tutte le garanzie che puoi. Hai un familiare che può farti da garante o possiedi altri beni mobili (come titoli obbligazionari) o immobili? Non esitare a comunicarlo alla banca cui richiedete il mutuo.
Altra soluzione da prendere in considerazione se si vuole ottenere un mutuo avendo la partita IVA è la richiesta di una polizza a protezione del credito: è di grande importanza per assicurare alla banca il rientro del prestito anche nel caso in cui voi non riusciate a pagare. Non è obbligatorio stipularla presso l'istituto bancario che dovrebbe erogarti il mutuo, ma puoi sceglierla confrontando diverse compagnie assicurative sulla base delle tue reali esigenze.
Se sei un libero professionista e stai per richiedere un mutuo ti consiglio, inoltre, di prestare particolare attenzione al loan to value proposto dalla banca: mentre i lavoratori dipendenti hanno quasi sempre la possibilità di finanziare fino all’80% del valore dell’immobile, il titolare di partita IVA difficilmente si vedrà accettato un mutuo con un loan to value molto alto.
Per questo ti consiglio di cercare e confrontare il possibile preventivo mutuo online prima di recarti in banca o, ancora meglio, di affidarti ad un consulente personale come Mutuisì.
In questo modo potrai facilmente scoprire anche quali istituti bancari, per avvicinarsi alle esigenze dei propri clienti, mettono a disposizione mutui agevolati per lavoratori autonomi.
Tra le varie soluzioni proposte dalla banca, ti suggerisco di optare per quelle non troppo vincolanti. Un mutuo flessibile, come Mutuo BNL Su Misura, permette di variare le condizioni di rimborso mentre il finanziamento è ancora in corso.
Infine, mi preme specificare che il richiedente possessore di partita IVA può richiedere due tipi di mutuo: quello chirografario e quello ipotecario.