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Prestiti per cattivi pagatori

Diversamente da quanto si potrebbe pensare, ottenere un prestito anche se si è cattivi pagatori non è impossibile.

Chi ha effettuato un mancato pagamento o un ritardo nel saldo delle rate di un finanziamento (anche due sole rate del mutuo) o ha subito il protesto di un debito viene segnalato come cattivo pagatore dalla Centrale dei Rischi o dai SIC (Sistemi di Informazioni Creditizie) gestiti dal CRIF - Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria.

Questo permette alle banche di conoscere l’affidabilità e il grado di solvibilità di ogni soggetto, sia esso un privato o un'azienda, prima di decidere se concedere un finanziamento.

Notoriamente, uno dei requisiti per richiedere un prestito personale, è quello di non risultare iscritti alle liste dei cattivi pagatori

Per gli istituti di credito la segnalazione è, ovviamente, un segnale d’allarme.
Un cattivo pagatore è qualcuno che in passato non ha onorato puntualmente i propri debiti. Per questo motivo le banche non sono portate a rilasciare prestiti con facilità chi risulta iscritto al CRIF.

La buona notizia è che, anche se si è stati segnalati, si possono ugualmente ottenere alcune tipologie di finanziamenti a breve termine.

Vediamo come.
 

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Prestiti per cattivi pagatori: quali sono e come ottenerli

Ecco tutte le forme di credito al consumo che possono essere richieste dai debitori morosi:

1) Cessione del quinto: è probabilmente la più nota soluzione di prestito per chi è stato segnalato come cattivo pagatore.

Si tratta di un finanziamento di breve durata, al massimo 10 anni, per un importo massimo di 50.000 euro, dilazionabile in rate.

Ciascuna rata, sempre a tasso fisso, è trattenuta direttamente dallo stipendio o dal cedolino della pensione del richiedente, e non può superare il 20%, cioè un quinto, dello stipendio stesso.
Per questo motivo la cessione del quinto è destinata solo ai lavoratori dipendenti a tempo indeterminato e ai pensionati.
Questa tipologia di prestito garantito viene concessa anche ai debitori morosi perché è il datore di lavoro, o l'ente pensionistico, a fare in un certo senso da garante.

2) Prestiti cambializzati: si tratta di prestiti per cattivi pagatori senza cessione del quinto, previsti per coloro che non hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato o una pensione.

Fanno parte dei finanziamenti non finalizzati, cioè quei prestiti non direttamente collegati all’acquisto di uno specifico bene o servizio.
Ciò che caratterizza i prestiti cambializzati è la sottoscrizione di cambiali, il cui pagamento rimborsa il finanziamento.

Le cambiali sono titolo di credito che servono a rimandare il pagamento di una somma di denaro. Esse contengono infatti l’ordine di pagare una data somma di denaro a una scadenza prestabilita.

In questo tipo di finanziamenti, le cambiali si versano sotto forma di rate mensili di importo costante e a tasso fisso per una durata massima di 120 mesi.

Poiché la cambiale è un titolo esecutivo, in caso di mancato pagamento delle rate chi concede il finanziamento ha il diritto di procedere al pignoramento dei beni del debitore. 

Inoltre, per poter ottenere un prestito cambializzato, bisogna rispondere ad alcuni requisiti, cioè essere lavoratori (autonomi o dipendenti) o pensionati e poter fornire la relativa documentazione:

  • CUD + busta paga + TFR nel caso di dipendenti statali, pubblici e di aziende private
  • Modello unico + Polizza vita (stipulata da almeno due anni) per i lavoratori autonomi
  • Cedolino della pensione + Certificazione INPS nel caso di pensionati

Se si è stati assunti recentemente in qualità di dipendenti, si può richiedere il prestito cambializzato a patto di avere qualcuno che possa fare da garante.

3) Prestito delega: anch'esso rientra tra i finanziamenti non finalizzati ed è molto simile alla cessione del quinto.

Chiamato anche delega di pagamento o doppio quinto, questa tipologia di finanziamento consiste nel destinare una parte dello stipendio, dal 20% al 40%, al rimborso delle rate del prestito.

È quindi possibile solo per i lavoratori dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato.

Come nel caso della cessione del quinto, il prestito delega può avere una durata massima di 120 mesi e si rimborsa attraverso rate fisse e costanti trattenute direttamente dallo stipendio.
Questo costituisce una garanzia per gli Istituti di Credito e gli Istituti Finanziari per concedere il prestito ai cattivi pagatori.

Inoltre spesso la delega di pagamento, così come la cessione del quinto, richiedono una garanzia assicurativa per rischio morte o perdita dell'impiego.
 

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4) Prestiti veloci per cattivi pagatori: sono dei piccoli prestiti per cattivi pagatori senza cessione del quinto, che possono arrivare sino ad una cifra massima di 5.000 euro.

Si tratta di finanziamenti non finalizzati che vengono erogati dalle finanziarie con una certa facilità e rapidità, anche ai debitori morosi, per via del loro importo contenuto. Di solito non richiedono la presenza di un garante.

Come documentazione, si deve fornire copia della busta paga o, nel caso di lavoratori autonomi, del modello Unico.

Bisogna però specificare che, dato che sono dei finanziamenti considerati a rischio, seppur di basso importo, non tutte le banche e le società finanziarie concedono prestiti veloci per cattivi pagatori

5) Prestiti assistiti da fideiussione di un terzo: sono la formula più usata di prestiti a cattivi pagatori senza busta paga.
In questi casi, poiché manca la sicurezza di uno stipendio, interviene un terzo soggetto a fare da garante, firmando una fideiussione.

Il garante si impegna a far fronte alle obbligazioni del debitore in caso di mancato pagamento delle rate.
Quello del fideiussore è un ruolo molto rischioso, perciò solitamente chi lo ricopre è una persona profondamente legata al richiedente, quale un genitore o il coniuge.

In ogni caso, per legge, se il fideiussore paga per conto del debitore inadempiente ha diritto, dopo aver pagato, di rivalersi su quest’ultimo per recuperare la somma sborsata.